La macchina a vapore di James Watt (anche nota come macchina a vapore di Boulton e Watt) fu il primo esempio di macchina a vapore con condensatore separato proposta al mercato mondiale. Venne sviluppata il 25 aprile 1769 come un miglioramento della macchina di Newcomen. In questo apparato il vapore veniva inserito con pressione lievemente superiore a quella dell'ambiente e quindi fatto condensare portando il cilindro in depressione rispetto all'ambiente esterno, la pressione atmosferica spingendo sul pistone consente l'estrazione di lavoro dal processo .
Questa configurazione era stata scelta da Watt al posto di utilizzare vapore in pressione per gli elevati rischi di sicurezza.[1] Le principali differenze tra le due macchine erano il condensatore esterno, che consentiva una maggiore efficienza termodinamica del ciclo, e il moto rotativo anziché alternativo, che favoriva un'applicazione industriale. Questa macchina ebbe grande successo anche grazie alla collaborazione con Matthew Boulton, innescando la rivoluzione industriale in Inghilterra e diventandone il simbolo stesso.[2][3]
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